05/10/2018

IL POSSESSO RESPONSABILE

Incrociando risultati di indagini e rilevazioni statistiche è possibile affermare che gli italiani sono un popolo pet-friendly. Tuttavia non è sufficiente amare gli animali: servono anche norme che tutelino i pet, occorrono strumenti operativi che facilitino la vita delle famiglie che li ospitano, nonché bisogna sviluppare a tutti i livelli la cultura del "possesso responsabile".

Da questo punto di vista l'Anagrafe degli Animali d'Affezione costituisce uno strumento utile: si tratta di una base informativa finalizzata a fornire i riferimenti utili per rintracciare il luogo di registrazione degli animali e il loro legittimo proprietario. Attualmente comprende i dati dell'Anagrafe Canina Nazionale che, dopo una fase iniziale, è stata implementata con nuove informazioni relative all'animali quali la secie (cane, gatto, furetto), la razza e il sesso dei cani.

Più precisamente l'Anagrafe degli Animali d'Affezione è il registro di cani, gatti e furetti identificati con microchip in Italia. La normativa dispone che i cani debbano essere identificati con microchip e contestualmente iscritti all'Anagrafe degli animali d'affezione territorialmente competente entro il secondo mese di vita. Per i gatti l'identificazione e l'iscrizione non sono obbligatorie, con l'eccezione in caso di cessione del felino a qualisasi titolo, di movimentazione all'estero e di appartenenza alle colonie feline.

In Francia, invece, tutti i gatti dai 7 mesi in su devono avere il microchip (quelli in vendita vanno registrati prima dei 7 mesi): l'obbligo del microchip per tutti i gatti è in vigore anche in Slovacchia, in Lituania e in alcune regioni della Spagna. Per i furetti, invece, vi è l'obbligo solo se in caso di movimentazione fuori dai confini nazionali.


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