18/03/2019

RIDUZIONE DELL'ALIQUOTA IVA SULLE SPESE PER IL MANTENIMENTO DEI PET

La crisi economica ha ridotto la capacità di spesa delle famiglie italiane, modificando per certi versi comportamenti e stili di vta. Ciò che non è cambiata è l'attenzione, in termini di alimentazione di qualità e di cure veterinarie, che gli italiani rivolgono verso gli animali d'affezione. Anzi, nonostante la crisi, la quota di famiglie italiane che spendono più di 100 euro al mese per i propri pet è aumentata sensibilmente, così come evidenziato nell'ultimo Rapporto Eurispes.

Questo testimonia chiaramente il grande valore affettivo che gli italiani ripongono nei propri animali, confermando ancora una volta il ruolo sociale dei pet. Il fatto che gli animali in Italia siano considerati dei beni di lusso contrasta con il ruolo fondamentale che rivestono in milioni di famiglie. Infatti, in Italia l'aliquota IVA è al 22% per prestazioni veterinarie, farmaci e cibo per gli animali, livello che è ai massimi storici e fra i più alti in Europa.

Il presidente dell'ANMVI Marco Melosi ha fatto notare come un'IVA così elevata contraddica "tutte le belle parole che si sentono e si leggono da tutte le parti sull'animale come essere senziente". La convivenza con animali d'affezione non è una manifestazione di ricchezza, bensì una relazione che arricchisce emotivamente le persone e ha riflessi positivi sulla società. A tal proposito si segnala la campagna #IPIUTASSATI, promossa dalla LAV attraverso una petizione popolare per chiedere la riduzione dell'aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie e sul cibo.

In particolare:

  1. la riduzione dell'IVA sulle prestazioni veterinarie e sul cibo per animali non detenuti a scopo di lucro, per passare dal 22% (la stessa aliquota IVA applicata ai beni di lusso) a un'IVA agevolata
  2. l'abbattimento dei costi sproporzionati dei farmaci veterinari con il riconoscimento del farmaco generico anche in veterinaria e dell'uso del farmaco-equivalente
  3. l'aumento della quota di detrazione dalla dichiarazione dei redditi delle spese veterinarie e dei farmaci veterinari, rendendola totale per chi adotta un cane o un gatto.

L'aliquota IVA sugli alimenti destinati al consumo degli animali da compagnia è oggi al 22%, differentemente da quanto previsto per taluni prodotti destinati al consumo degli animai cosiddetti "da reddito": in tal senso, presso la Camera dei deputati è stato depositato disegno di legge (A.C. 799, 18 aprile 2013) finalizzato alla riduzione dell'aliquota IVA sui prodotti per l'alimentazione degli animali da compagnia.

Un'aliquota così elevata incide negativamente anche sulla cura e l'accudimento degli animali. Accanto alla riduzione dell'IVA, sarebbe auspicabile aumentare la quota delle detrazioni veterinarie dalla dichiarazione dei redditi, rendendola totale per chi adotta un animale dalla strada o da una struttura.

 


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